Consapevoli di vivere in un epoca dove 1/5 della popolazione gode dei 4/5 delle risorse del pianeta, dove la politica sembra essere totalmente asservita all’economia e guerre e carestie si susseguono per questioni di profitto uccidendo milioni di persone innocenti, mentre qui da noi, parte ricca del mondo, diritti fondamentali come il lavoro, la casa, la salute, la scuola, l’informazione, la cittadinanza, cuore della nostra Costituzione sono sottoposti a un lento e strisciante smantellamento, il 31 maggio 2009 è stata fondata, la sezione A.N.P.I di Bovisio Masciago.
Assumendosi l’impegno di riscoprire ciò che è stata la Resistenza e la Liberazione dal nazifascismo nel nostro comune e territorio, onorare, conservare e diffondere la memoria di coloro che con coraggio, dedizione e sacrificio anche della vita, contribuirono a consegnarci un paese libero e democratico, difendere la Costituzione repubblicana, nata dalla Resistenza e dai valori di giustizia, libertà, solidarietà e uguaglianza per cui si batterono i partigiani. Oggi attuata ancora soltanto in parte. In parte è invece ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno e un lavoro da compiere, per noi e per le generazioni future.

Quest’anno, caratterizzato dall’iniziale speranza di ritornare presto alla normalità seguita poi dal peggioramento del corso pandemico con nuovi picchi di lutti e chiusure, ha condizionato l’attività della sezione che è rimasta pressoché bloccata, confinata alle iniziative istituzionali svolte all’aperto. Tuttavia anche in una situazione di sostanziale stasi, la sezione ha lievemente incrementato il numero degli iscritti, questo per noi significa che l’associazione in questi anni ha ben lavorato, quindi anche in un momento di difficoltà come l’attuale abbiamo notato che la partecipazione alle manifestazioni cittadine è stata buona. Purtroppo la mancanza forzata di occasioni d’iniziative di l’approfondimento delle tematiche correnti, politiche, e sociali si e fatta sentire. La scena della cronaca nazionale è stata occupata dalle notizie sulla pandemia e dalle manifestazioni contro i provvedimenti sanitari, largamente infiltrate e dirette da neofascisti, fino l’impensabile attacco alla sede nazionale della CGIL. In questo clima di difficoltà generale gli attacchi al mondo del lavoro sono stati molti e in diverse forme, offuscando il quotidiano stillicidio di morti sul lavoro, la perdita di aziende e posti di lavoro, le aggressioni ai presidi sindacali fino all’uccisione del sindacalista USB Adil Belakhdim travolto da un autista nel tentativo di forzare un presidio.
L’augurio per tutti è di uscire al più presto dalla pandemia, che ha inasprito in modo ancor più violento tutte le disparità tra gli esseri umani sia a livello nazionale sia internazionale, dimostrandoci una volta di più che progresso e scienza se non sono accessibili per tutti, nessuno può sentirsi al sicuro, nemmeno chiudendosi nel più ottuso nazionalismo, una ripresa delle attività che portino al centro dell’attenzione i temi della giustizia sociale, cominciando dai disoccupati, sanando le piaghe che il precariato lavorativo produce ”infortuni, basso salario, instabilità”, e la più larga implementazione della Costituzione .

È stata un’occasione importante per ragionare tutti insieme su quale cammino dobbiamo intraprendere nei prossimi anni, per dare nuova forza all’antifascismo e più futuro per la democrazia. Fare un bilancio dei primi 12 anni e mezzo di vita della sezione A.N.P.I. di Bovisio Masciago, per migliorare ulteriormente le nostre attività e le nostre battaglie culturali e politiche. Domandarsi cosa vuole dire oggi difendere la Costituzione nata dalla Resistenza, respingere, attraverso la diffusione della memoria, la riscrittura della storia in senso negazionista, difendere il lavoro come diritto di ogni cittadino, difendere i diritti umani a cominciare dal diritto alla pace e alla giustizia ambientale. Promuovere gli ideali di convivenza civile, accoglienza e solidarietà, contro ogni forma di razzismo e xenofobia. Particolare attenzione è stata dedicata alla proficua attività della sezione, che fin dalla sua formazione si è da subito inserita nel solco che il documento delle tesi congressuali traccia in modo preciso. Nel futuro della sezione rimangono molti progetti ancora aperti, ma blocco forzato di quasi tutte le attività a causa della pandemia e il contatto con gli iscritti che forzatamente si è fatto più raro e difficoltoso, segnano il rischio di impoverire la nostra presenza e per questo continuiamo a chiedere a tutti gli associati di impegnarsi maggiormente per mantenere e aumentare il patrimonio di prestigio della nostra sezione si è saputa guadagnare nel tempo.

Nel 77^o anniversario del tremendo rastrellamento che portò nei lager tedeschi decine di partigiani della Brianza, viene naturale pensare con profonda preoccupazione all’ultimo inaudito episodio di squadrismo, l’assalto alla sede nazionale della CGIL da parte dei neofascisti di forza nuova, ma non possiamo lasciare sottotraccia che questo culmine è maturato in una situazione italiana dove come nel ventennio i diritti dei lavoratori vengono sempre più conculcati. Episodi che vanno dalla tragica uccisione del sindacalista Adil Belakhdim, alle aggressioni di guardiani armati di mazze verso i picchetti di scioperanti davanti agli stabilimenti, alla scure delle delocalizzazioni, all’incontrollata fatalità delle morti per incidenti sul lavoro, non trovano nessuna reazione da parte dei partiti politici e l'apatia dei media preoccupati gli uni alle cifre del P.I.L. gli altri alla mondanità e agli indici di ascolto. Per questo abbiamo voluto ricordare assieme a tutti gli altri partigiani, due deportati, Ghianda Francesco e Antonio Moi, un operaio ed un imprenditore, che nella vita civile probabilmente si sarebbero confrontati e scontrati, ma il loro antifascismo, la difesa del lavoro, la difesa delle fabbriche, la difesa della dignità umana li ha accomunati e uniti nel loro destino, sterminati nei lager nazisti. Questo li accomuna nella nostra memoria, offrendoci la visione e la possibilità di una società più giusta e umana. Ringraziamo tutti i partecipanti che a dispetto di una pioggia davvero insistente e alla difficoltà di ascoltare l’orazione, hanno voluto assistere e restare con l’ANPI fino al termine della cerimonia e con noi partecipare al canto di Bella Ciao.

“Quando diciamo che la Repubblica è nata dalla Resistenza, dobbiamo ricordare che la Resistenza è stata innanzitutto un incontro tra anime politiche e culturali diverse, tra antifascismi di divere generazioni e maturazioni - quell'antifascismo che noi storici definiamo, appunto, "storico", e quello "esistenziale", nato sotto le bombe e in preda ai morsi della fame, o al fronte. È nata nelle carceri, nei luoghi di confino, nelle strade in cui sono stati massacrati di botte e di olio di ricino gli antifascisti. È nata in Spagna, la Repubblica italiana, tra i volontari delle brigate internazionali, che capirono prima di altri quanto fosse importante impegnarsi in Europa, in qualsiasi parte d'Europa, perché anche l'Italia fosse libera. La Repubblica è nata tra i fuoriusciti in Francia, costretti a lasciare tutto e spesso non al sicuro neanche così. È nata nei campi di prigionia dei diversi colori - giallo per gli ebrei, marrone per i rom, rosso per i politici, viola per i testimoni di Geova, nero per gli asociali, rosa per gli omosessuali - in questa ossessione di dividere tutto rigorosamente, in quel mondo che poi non era altro che bianco e nero. Nero, soprattutto”

Finalmente il 25 Aprile è stato celebrato degnamente, una festa in ricordo di chi ha partecipato con il sacrificio personale alla lotta per la Liberazione e per la nuova epoca di opportunità che i resistenti hanno aperto. Una riflessione sull'attuale situazione e come trarre da quell'esempio nuovi insegnamenti per il presente.

Da icone di resistenza e dedizione, le donne in un anno di Pandemia sono state le più esposte ai contagi, le più esposte alla crisi del lavoro, maggiormente esposte alle violenze domestiche.
Le donne sono le principali vittime dello sconvolgimelo sociale ed economico causato dalla Pandemia. I dati ISTAT registrano 470 mila occupate in meno rispetto al secondo trimestre del 2019, riducendo il tasso di occupazione femminile al 48,4%.

La nuova fase economica deve investire i fondi del recovery fund in primis sulle infrastrutture sociali: scuole a tempo pieno, asili, strutture per anziani, assistenza sanitaria domiciliare, per migliorare la qualità dello vita di chi già lavora e rendere possibile accettare un lavoro per chi lo desidera

Purtroppo a causa della pandemia, le celebrazione si sono potute svolgere solo a distanza, l'evento in collaborazione con l'Amministrazione Comunale di Bovisio Masciago, attraverso la forma dell'intrattenimento con letture, musiche e recitazione della compagnia IL CIRCOLO per mezz'ora ha offerto di spunti di riflessione sui mali passati e sui loro fantasmi ancora vivi e presenti nella nostra società.