I Resistenti di Bovisio Masciago

Partigiani sterminati nei campi germanici

foto
Bettini Amedeo

Classe 1909. Residente in via Roma 6. Meccanico. Componente delle Brigate Mazzini nome di battaglia Il Moro. Arrestato negli ultimi giorni dell’ottobre 44. Deportato nel campo di sterminio di Flossenbürg (Germania) e nel Lager dipendente di Zwickau. Assassinato il 21 aprile 1945 durante una marcia di trasferimento da Zwickau verso la Cecoslovacchia

foto
Biga Mario

Classe 1894. Residente in via Roma. Veterinario, sposato, padre di 2 figli, Setta e Giovanni. Componente del C.L.N. locale per la parte Liberale. Arrestato durante il rastrellamento contro il C.L.N. di Bovisio Masciago nel Novembre 1944. Deportato nel campo di sterminio di Mauthausen (Austria). Muore il 22 Maggio 1945 a Mauthausen nonostante le cure prestate dopo la liberazione

foto
Biraghi Oreste

Classe 1902. Residente in via Roma 20. Medico, sposato. Componente del C.L.N. locale per la parte Cattolica. Arrestato durante il rastrellamento contro il C.L.N. di Bovisio Masciago nel Novembre 1944. Deportato nel campo di sterminio di Flossenbürg (Germania). Obbligato a infettarsi, muore l’8 Marzo 1945 per tifo.

foto
Ghianda Francesco

Classe 1909. Residente in Corso Italia 25. Operaio, lavorava alla Breda 2 dove fu arrestato il 1 Marzo 1944, a seguito degli scioperi per il salario e per la pace. Deportato nel campo di sterminio di Mauthausen (Austria) e in diversi sottocampi. Fu assassinato il 31 Marzo 1945 nel campo di Hinterbrünl nei pressi di Vienna da una guardia, il giorno antecedente l’evacuazione del campo per l’arrivo degli Americani. Prima dell’evacuazione del campo per non lasciare testimoni, i prigionieri incapaci di marciare venivano soppressi in vari modi.

foto
Moi Antonio

Classe 1902. Residente in via Marangoni 12. Imprenditore, sposato, padre di due figli Marco e Mirella. Dirigeva la Zari, storica industria bovisiana che nell’ultimo periodo bellico aveva convertito la produzione a cassoni per munizioni e barconi per ponti. Componente del C.L.N.
Sua la storica frase: Non son tempi questi per un galantuomo di stare alla finestra a guardare
Si oppose alla richiesta delle locali autorità fasciste di manodopera da inviare in Germania. Fu arrestato durante il rastrellamento del novembre 1944. Deportato nel campo di sterminio di Mauthausen subì un’ulteriore deportazione verso Auschwitz dal quale ritornò in condizioni tanto pietose da causarne la morte

foto
Sala Ferruccio

Classe 1920. Residente in via Marconi 13. Maestro elementare. Componente del locale C.L.N. Appartenente alla formazione di Giustizia e Libertà con il nome di battaglia Riccardo. Arrestato durante il rastrellamento del Novembre 1944 a seguito dello scoppio di una bomba nel suo cascinale di Via Padre Monti. Deportato nel campo di sterminio di Mauthausen, morì il 19 Marzo 1945 ucciso dalla fame e dalla fatica nel sottocampo di Gusen

Partigiani sopravissuti ai campi di sterminio

foto
Andermark Agostino

Classe 1901. Residente in via Roma 6. Impiegato. Sposato e padre di 4 bambine di cui la piì piccola di soli pochi mesi. Componente del locale C.L.N. Arrestato durante il rastrellamento del Novembre 1944, nonostante fosse stato informato dell’imminente arresto non volle fuggire per non mettere a rischio di rappresaglie la propria famiglia. Deportato nel campo di transito di Bolzano, fu poi trasferito nel sottocampo di Vipiteno dove rimase fino alla liberazione. Epico fu il suo rientro in bicicletta dal Trentino fino a Bovisio nonostante il pessimo stato di salute.

foto
Bignami Angelo

Classe 1912. Residente in via Roma. Operaio. Componente del locale C.L.N. Appartenente alla Brigata Mazzini con il nome di Battaglia di Ennio. Arrestato durante il rastrellamento del Novembre 1944. Deportato a Bolzano, mentre è in corso il trasferimento verso i campi di sterminio germanici riesce a fuggire rompendo le tavole del carro bestiame su cui viaggiava e lanciandosi dal treno in corsa. Spericolato partigiano con al suo attivo diverse operazioni di disarmo e sabotaggio.

foto
Carlini Umberto

Classe 1892. Residente in via Montello. Componente del locale C.L.N. Arrestato durante il rastrellamento del Novembre 1944. Deportato a Flossenbürg (Germania) nonostante fosse amputato di una gamba durante la 1a Guerra Mondiale riuscì a soppravvivere e ritornare dalla sua famiglia.

foto
Chilò Enrico

Classe 1919. Residente in via Villa Zari. Impiegato, sposato. Componente del locale C.L.N. Appartenente alla formazione di Giustizia e Libertà con il nome di battaglia Loris Arrestato durante il rastrellamento del Novembre 1944. Deportato a Mauthausen (Austria) e poi in vari sottocampi fu liberato in quello di Gusen. Particolarmente feroce fu l’accanimento dei fascisti durante i suoi interrogatori in quanto sospettato di essere in contatto con le forze inglesi, riuscì a soppravvivere e ritornare dalla sua famiglia.

foto
Lavezzari Carlo

Classe 1917. Residente in via Padre Monti 1. Impiegato. Componente della Brigata Berlinghera, viene arrestato a Dongo (Como) durante un rastrellamento contro le locali brigate partigiane il 13 Ottobre 1944. Renitente alla leva della Repubblica Sociale. Deportato a Mauthausen (Austria) e poi nel sottocampo di Melk, uno dei più disumani, viene impiegato nello scavo di gallerie sotterranee dove impiantare le fabbriche di armi al riparo dai bombardamenti. Fu liberato dagli americani il 5 Maggio 1945 in pessime condizioni fisiche.

foto
Monguzzi Mario

Classe 1917. Residente in via Comasinella 64. Deportato per ragioni politiche nel campo di sterminio di Flossenbürg (Germania) e nel Lager dipendente di Zwickau. Particolarmente toccante ed eroico fu il suo tentativo di salvare la vita al compagno di deportazione Bettini Amedeo. Fu liberato dagli americani il 5 Maggio 1945 in pessime condizioni fisiche.

foto
Pappalettera Vincenzo

Classe 1919. Residente in via XXIV Maggio. Impiegato, sposato e padre di un bambino. Componente del locale C.L.N. Arrestato durante il rastrellamento del Novembre 1944. Deportato nel campo di Mauthausen (Austria) inviato poi al lager dipendente di St. Aegyd. Fu liberato dagli americani. Nel dopoguerra è stato uno dei testimoni e ricercatori più importanti sugli orrori dei campi di sterminio, il suo libro più conosciuto Tu passerai per il camino. Il Comune di Cesano Maderno dove si trasferì gli ha intitolato la Biblioteca Civica

foto
Giussani Pierino

Arrestato dalla brigata nera su ordine del comando delle ss di Monza il 19 Gennaio del 1945, in continuità con il rastrellamento iniziato nel Novembre del 44. Dopo i consueti interrogatori viene poi inviato in un campo di concentramento o di lavoro nei Pressi di Ala di Trento da cui farà rientro dopo la Liberazione, il 4 Maggio 1945.

Partigiani caduti in combattimento

foto
Agostoni Giuseppe

Classe 1925. Operaio. Patriota della 174a Brigata SAP, cadde il 26 Aprile 1945 nei combattimenti insurrezionali contro i tedeschi in località San Bernardo a Lodi, nel tentativo di bloccare il transito di una colonna germanica in ritirata che entrando in città causò altri morti
Agostoni e Triulzi sono citati nei seguenti libri:
Dal carcere chiamando primavera. Lodi dalla Resistenza alla Liberazione
di Ongaro Ercole, Lodi 1980, p. 176
Due inverni un’estate e la rossa primavera. Le Brigate Garibaldi a Milano e provincia 1943 – 1945
Franco Angeli, 2a edizione ampliata e aggiornata, Milano 1995, p. 349 Borgomaneri Luigi

foto
Salada Antonio

Classe 1925. Operaio. Partigiano appartenente alla III Banda Cesare Battisti della Brigata Alpina Cesare Battisti. Caduto in combattimento il giorno 16 Giugno 1944 ad Alpe Piaggia comune di Aurano (VB). Il suo corpo assieme a quello del suo compagno furono gettati in una scarpata da cui fu possibile recuperarli solo diversi mesi dopo
“ Dati dal Diario Storico della Brigata Alpina C. Battisti” (pag.125)

foto
Triulzi Osvaldo

Classe 1928. Operaio. Ricevette l’ordine dai Sottotenenti Virgilio Aguggini e Agostino Belotti di accorrere in difesa della città di Lodi, cadde il 26 aprile 1945 nei combattimenti insurrezionali contro i tedeschi in località San Bernardo a Lodi, nel tentativo di bloccare il transito di una colonna germanica in ritirata che entrando in città causò altri morti
Agostoni e Triulzi sono citati nei seguenti libri:
Dal carcere chiamando primavera. Lodi dalla Resistenza alla Liberazione
di Ongaro Ercole, Lodi 1980, p. 176n.
Due inverni un’estate e la rossa primavera. Le Brigate Garibaldi a Milano e provincia 1943 – 1945
Franco Angeli, 2a edizione ampliata e aggiornata, Milano 1995, p. 349n. Borgomaneri Luigi

Militari morti nei campi di prigionia germanici

foto
Donzelli Umberto

Classe 1913. Appartenente al I Reggimento Genio – Pavia.
Data del decesso, 19 Marzo 1945, Luogo del decesso Görlitz. Cause del decesso sconosciute. Luogo di sepoltura: Cimitero Militare Italiano Bielany (Varsavia)
fonti:
archivio ANRP
ONORCADUTI
Dimenticati di Stato

foto
Marra Donato

Classe 1910. Sposato, padre di due figli.
Soldato, Reparto: 678 Cp. Mitr. Mitraglieri
Luogo e data di cattura, Antibes (Francia) 9 Settembre 1943
Data e causa del decesso, 20 Luglio 1944, bombardamento aereo
Luogo del decesso: Friedrichshafen – Fronte Tedesco.
Luogo di sepoltura: Monaco Cimitero Militare Italiano d’Onore,
posizione tombale: Riquadro 5 – Fila 1 – Tomba 29.
fonti:
Archivio Comunale di Bovisio Masciago
archivio ANRP
ONORCADUTI

foto
Missaglia Eugenio

Classe 1914. Soldato 63 Rgt. Ftr. Arma: Fanteria
Data Decesso, 29 Aprile 1945,
Luogo del decesso: Fallingbostel Lager Friedhof
Luogo Sepoltura: Amburgo, Cimitero Militare Italiano d’Onore
fonti:
Archivio Comunale di Bovisio Masciago
archivio ANRP
ONORCADUTI

foto
Molteni Ambrogio

Classe 1923. Data Decesso 10 Settembre 1944
Luogo Decesso Stukenbroch
Luogo Sepoltura: Amburgo (Germania) Cimitero Militare Italiano d’Onore
Posizione Tombale: Riquadro 5 – Fila U – Tomba 4
fonti:
archivio ANRP
ONORCADUTI
Dimenticati di Stato

foto
Reali Giuseppe

Classe 1914. Soldato del 59 Btg. Mortai
Luogo d’internamento, Stalag IX C
Data del Decesso 11 Dicembre 1944,
Causa morte – Malattia
Luogo Decesso Wasungen
Prima sepoltura: Cimitero di Wasungen,
rimpatriato, Cimitero di Bari; Sacrario Militare Caduti d’oltremare
fonti:
archivio ANRP
ONORCADUTI
Dimenticati di Stato

foto
Rebosio Mario

Classe 1918. Soldato, 59 Rgt. Art. Div. Fant. Arma, Artiglieria
Luogo e data di cattura, Fronte Greco, 9 Settembre 1943,
Data decesso, 7 Maggio 1944
Luogo decesso, Berlino Weißensee,
Causa morte, Bombardamento aereo,
Prima sepoltura, Döberitz Elsgrund.
Luogo di sepoltura, Berlino Cimitero Militare Italiano d’Onore,
Posizione Tombale: Riquadro 3, Fila 15, Numero 8, Tomba 948.
fonti:
archivio ANRP
ONORCADUTI
Dimenticati di Stato

foto
Villa Carlo

Classe 1920. Soldato 89 Rgt. Ftr. Arma: Fanteria
Data Decesso, 5 Novembre 1944,
Luogo del decesso Vienna
Ricerca dell’Archivio Segreto Vaticano dove risulta un Villa Carlo deceduto il 5 novembre 1944. Non è riportata la data di nascita, Protocollo No 00249590 – Anno 1945 – Villa Carlo, deceduto il 5 Novembre 1944 a Vienna – causa della morte: Bombardamento – comunicate notizie il 30 Novembre 1945 a Fossati Giuseppina Via Toti, 20 Milano – testimonianza di Cilea Bruno Via Maffi, 20 Milano. Segreteria di Stato di Sua Santità – seconda sezione – archivio:
Non risulta nulla sulla sua sepoltura, nel cimitero di Mauthausen, sacrario militare dove sono stati sepolti i nostri caduti in Austria, non appare il suo nominativo.
fonti:
archivio ANRP
ONORCADUTI
Dimenticati di Stato
Archivio Segreto Vaticano

Partigiani attivi sul territorio

foto
Cò Domenico

Classe 1925. Residente al Mombellino. Appartenente alla 23a Brigata Mazzini

foto
Cò Elisa Maria

Classe 1923. Residente al Mombellino. Arrestata e imprigionata nel carcere di Monza nel Marzo 1945

foto
Cò Vittorio

Classe 1896. Operaio. Sposato, con figli. Residente al Mombellino. Appartenente alla 185a S.A.P. Pietro Arienti

foto
Mazzola Ferdinando

Classe 1902. Operaio. Sposato con figli. Residente in Via Roma 6
Attivo alla Breda di Sesto San Giovanni ed a Bovisio Masciago

Partigiani attivi in altri territori

Foto
Fornari Antonio

Classe 1927. Operaio rettificatore. Ha militato nella 1a Divisione Fratelli Varalli 124a Brigata Pizio Greta 3a Divisione G. Pajetta Brigata Nello. Nome di battaglia Tom Mix
fonti:
I PARTIGIANI D'ITALIA. Lo schedario delle commissioni...
I.S.R.N"Piero Fornara"

Foto
Garavello Luigi

Classe 1928. Ha combattuto nella 2a Divisione REDI, 125a Brigata. F.LLI ROSSELLI
fonti:
I PARTIGIANI D'ITALIA. Lo schedario delle commissioni...
I.S.R.N"Piero Fornara"

Foto
Triulzi Leontino

Classe 1927. Residente in via Milite Ignoto 4. Ha combattuto nella 2a Divisione REDI, 125a Brigata. F.LLI ROSSELLI Nome di battaglia Chi l'ha visto
fonti:
I PARTIGIANI D'ITALIA. Lo schedario delle commissioni...
I.S.R.N"Piero Fornara"

Foto
Villa Sandro

Classe 1925. Ha combattuto nella 1a Divisione OSSOLA - MARIO FLAIM con il nome di battaglia di Giorgio
fonti:
I PARTIGIANI D'ITALIA. Lo schedario delle commissioni...
I.S.R.N"Piero Fornara"

Foto
Triulzi Angelo

Classe 1925. 1a Divisione Garibaldi Comando, dal 1/8/44 al 19/8/44, poi, dal 20/8/44 al 18/12/44 5a Divisione Alpi Brigata Val Ellero, in seguito a rastrellamento In carcere, dal 19/12/44 al 8/5/45. Nome di battaglia Nac
fonti:
I PARTIGIANI D'ITALIA. Lo schedario delle commissioni...

Partigiani che abbiamo incontrato

foto
Fumagalli Antonio

Partigiano della 82a Brigata Volante Loss, nome di battaglia Barbetta. Nostro concittadino dal dopoguerra, Il figlio Arnaldo ci racconta la discrezione con la quale suo padre ha conservato questa parte della sua vita, tratto comune di moltissimi Partigiani. Nelle sue parole, anche alcune ipotesi del perchè. Ci rammarichiamo di non aver conosciuto prima la sua storia, a lui va incondizionato il nostro sentimento di riconoscenza e gratitutine.

foto
De Bastiani Argentina

Partigiana della Brigata Feltre con il nome di Zara. A 16 anni, dopo che i tedeschi hanno invaso Feltre, decide di fare la staffetta partigiana. Catturata il 1o novembre 1944, viene deportata nel lager di Bolzano, dal quale, dopo avere subito umiliazioni, pestaggi che la segneranno per tutta la vita e mineranno la sua salute, riesce a fuggire. Noi abbiamo incontrato Argentina nel 2009. è stata la prima Partigiana iscritta alla nostra sezione. Nel 2010, anche se Argentina non è più in buone condizioni di salute, il congresso di sezione decide all’unanimità di eleggerla presidente onorario, un piccolo riconoscimento e ringraziamento per quello che ha fatto per la libertà del suo paese e di tutti noi. Argentina ci ha lasciato Mercoledì 12 Ottobre 2011

foto
Capuzzo Bacio Emilio

Compagno dell’incredibile fuga dal treno della deportazione del nostro Partigiano Angelo Bignami. Più volte invitato ad incontri nelle nostre scuole, ha senpre coinvolto studenti e insegnanti, catturando attenzione e affetto. Ci è stato al fianco con consigli, stimoli e la sua trainante presenza. Un punto di riferimento, una presenza importante per tutti noi dell’ANPI. Partigiano in Val Sesia e in Val D’Ossola nelle Brigate Garibaldi del Comandante Cino Moscatelli, protagonista di una generazione che ha riscattato le sorti del nostro Paese dalla più grande tragedia dell’umanità. Bacio ci ha lasciati il 9 Ottobre 2017

foto
Costa Ermes

Giovanissimo attivista antifascista, poco tempo dopo l'8 Settembre cade assieme ad un gruppo di ragazzi in un'imboscata nei pressi di Trieste, i suoi compagni sono tutti uccisi. Ermes, ferito seriamente viene trasportato in ospedale per recuperare le condizioni sufficienti ad essere interrogato. Recuperate un minimo di forze, riesce, con l'aiuto della sorella a fuggire prima di finire in prigione e a ritornare dalla famiglia a Milano. La convalescenza sarà lunga e la famiglia subirà diverse perquisizioni a causa della sua latitanza. Nel 2016 Ermes ha ricevuto la medaglia della Liberazione dal Ministero della Difesa.

foto
Vaghi Bruna

Partigiana della 185a Brigata Sap «Pietro Arienti» Divisione Bassa Brianza di Cesano Maderno con il nome di Vittoria
Giovane donna capace di spericolate azioni e di grande umanità, anche verso il nemico. Il vuoto che la sua scomparsa lascia è davvero grande, a noi, giovane sezione dell’A.N.P.I. rimane la fortuna di averla conosciuta di persona, la tristezza di non averla più tra noi. La ricordiamo attraverso la testimonianza che ci lasciò la prima volta che andammo a trovarla, la sua voce che ci racconta con parole semplici parte della sua storia, per noi potente ed immortale esempio. Bruna ci ha lasciato Domenica 12 Giugno 2011.

foto
Mantovani Egeo

L'8 Settembre 1943 si trova a Bologna; la sua caserma è occupata dai nazisti, ma lui riesce a scappare. Si rifugia prima da una zia (che con altre donne aiutava i soldati sbandati, fornendo loro abiti e calzature borghesi), ma presto entra nelle formazioni partigiane che si vanno organizzando sulle montagne tosco-emiliane con il nome diGiorgio. Partecipa così a numerose azioni contro i nazifascisti e ha modo di salvare molti soldati inglesi. Mantovani, che è stato fra i protagonisti della liberazione della sua città, ha ricevuto dal comune di Carpi un riconoscimento ufficiale del contributo dato alla Resistenza.
Abbiamo incontrato Egeo il 29 gennaio 2010, in una serata di nevischio; alla bella età di 89 anni partì da Monza con la sua auto per donarci la bandiera della rinata sezione ANPI. Egeo non è stato solamente il nostro presidente onorario, ma lo sguardo bello, severo e incoraggiante che ci ha accompagnati nel nostro percorso. Il tempo inesorabile ce lo ha tolto l’11 maggio 2022.
Egeo Mantovani intervista per Noi Partigiani

Libri della nostra Memoria

foto copertina libro Bovisio dal fascismo alla liberazione Bibblioteca Civica
BOVISIO DAL FASCISMO ALLA LIBERAZIONE

Opuscolo pubblicato dalla biblioteca comunale di Bovisio Masciago nel 1975 in occasione del trentennale della Liberazione. Racconta episodi della vita del nostro paese durante il ventennio della dittatura, la resistenza, la cattura degli antifascisti bovisiani e la loro deportazione. Riproduce alcuni documenti del comando fascista e nazista in merito agli arresti.

foto copertina libroDon Giovanni Barbareschi
MEMORIA DI SACERDOTI “Ribelli per Amore” 1943-1945

Libro ripubblicato nel 2018 a cura della Diocesi di Milano, racconta le biografie dei sacerdoti che hanno dato il loro contributo alla lotta di Liberazione, pagando spesso la loro scelta con persecuzioni, percosse, torture, deportazione e uccisioni.
A pag. 102 viene ricordata la figura di Don Enrico Castiglioni che fu coadiutore a Bovisio Masciago nel periodo della guerra e dal 1943, nascose e aiutò la fuga di perseguitati raziali e politici.

foto copertina libroMario Manzoni
PARTIGIANI NEL VERBANO

Mario Manzoni è stato un diciottenne valoroso partigiano della formazione “Cesare Battisti” fin dall’inizio della resistenza armata, novembre del 1943, agli ultimi giorni dell’aprile del 1945. Il suo è il racconto di una memoria così puntuale quale può formarsi solo quando gli accadimenti si sono trasformati in quel tipo di ricordi che diventano definitivi della propria vita. La narrazione segue quasi giorno per giorno la vita difficile della formazione partigiana da quando si viene formando sulle montagne a ridosso di Intra. In diverse pagine del libro si fa riferimento ai fatti dell’Alpe Piaggia e della morte di Antonio Salada Paletta.

foto copertina libroVincenzo Pappalettera
TU PASSERAI PER IL CAMINO

Dall’arresto a Bovisio Masciago alle botte e le torture nella caserma della brigata nera di Limbiate e del carcere di Monza e S. Vittore, alla deportazione. Il viaggio nei carri bestiame e il campo di sterminio di Mauthausen. La testimonianza viva delle pene e dell’annientamento dei deportati.

foto copertina libroVincenzo Pappalettera
NEI LAGER C’ERO ANCH’IO

Gli italiani deportati furono circa 41.000 dei quali 8.869 ebrei. Ne furono sterminati 37.000 di cui 7.860 ebrei. I superstiti circa 4.000, meno del 10 per cento.
Pappalettera raccogliendo le testimonianze dei sopravissuti, ci permette di conoscere anche la storia di chi è stato sterminato, la volontà di resistenza che i deportati svilupparono nei lager, le grandi storie di solidarietà tra deportati ma anche le infamie, alcune testimonianze dei carcerieri.
Molte sono le pagine che ci permettono di conoscere le storie e le sofferenze patite dai bovisiani deportati

foto copertina libroPietro Arienti
LA RESISTENZA IN BRIANZA

Una ricerca riporta alla luce la Resistenza in Brianza nel suo complesso. Aspetti, fatti e protagonisti che il tempo allontana da noi. Una Resistenza tuttaltro che minore, costata vite e sacrifici per molti, una Resistenza popolare. La Brianza si rivela un luogo strategico per chi fugge verso la Svizzera e per i nazifascisti in ritirata. Prezioso e doloroso fu appunto il contributo della Brianza alla Liberazione dell’Italia
Molti nel libro i riferimenti e le informazioni sui resistenti bovisiani e il loro ruolo nel movimento di Liberazione

foto copertina libroPietro Arienti
DALLA BRIANZA AI LAGER DEL TERZO REICH

La ricerca dei sommersi e dei salvati che dalla Brianza furono deportati verso i campi di sterminio germanici o per il lavoro coatto. Bovisio Masciago è il comune in Brianza, secondo solo a Monza per numero di deportati. Così come fu tremendo il sacrificio dei militari che dopo l’8 Settembre del 1943 rifiutarono la divisa della repubblica fascista di Salò di cui 7 non tornarono alle loro famiglie

foto copertina libroGiuseppe Valota
STREIKERTRANSPORT
LA DEPORTAZIONE POLITICA NELL’AREA INDUSTRIALE DI SESTO SAN GIOVANNI 1943–1945

La Resistenza operaia di Sesto San Giovanni e l’invio degli operai scioperanti che chiedevano PACE e migliori salari verso i campi di sterminio come oppositori politici. La vicenda del bovisiano Francesco Ghianda operaio alla Breda di Sesto assassinato nel campo di Hinterbrühl nei pressi di Vienna. Il suo omicidio viene raccontato anche nel libro di Vincenzo Pappalettera “NEI LAGER C’ERO ANCH’IO” attraverso la testimonianza di una guardia nazista

foto copertina libroErcole Ongaro
DAL CARCERE CHIAMANDO PRIMAVERA

La vicenda Lodigiana dal Settembre 1943 alla Liberazione.
Alla pagina 176 viene evocata l’uccisione dei bovisiani Triulzi Osvaldo e Agostoni Giuseppe.
Giovanissimi si trovarono ad imbracciare le armi per difendere la città di Lodi da una colonna tedesca in ritirata che durante il suo percorso seminò morti tra i civili

foto copertina libroLuigi Borgomaneri
DUE INVERNI, UN’ESTATE E LA ROSSA PRIMAVERA

Libro in cui si trovano riferimenti agli eventi di Lodi in cui caddero i giovani bovisiani Agostoni Giuseppe e Triulzi Osvaldo

foto copertina libroIsabella Ottobelli Gennaro Carbone
ECCIDIO DI SAN BERNARDO
26 Aprile 2016

Opuscolo curato dall’ANPI di Lodi in cui si riassumono e si integrano i fatti in cui caddero i giovani bovisiani Agostoni Giuseppe e Triulzi Osvaldo

foto copertina libroPietro Arienti
VIAGGIO TRA I LUOGHI DELLA RESISTENZA IN BRIANZA

Libro di immagini dei luoghi più significativi della memoria della Resistenza in Brianza, con alcuni riferimenti a Bovisio Masciago

foto copertina libroErcole Ongaro
MEMORIE DI VITA E DI INFERNO

Libro del partigiano lodigiano Gianfranco Mariconti, che catturato in Piemonte fu mandato nei lager nazisti in Germania. Condivise il trasporto e la prigionia con i deportati bovisiani, in particolare sopravvissuto alla marcia di eliminazione, fu testimone dell'eroico tentativo di Mario Monguzzi per salvare l'amico Amedeo Bettini della morte. Il libro è disponibile online sul sito dell'Associazione Nazionale ex Deportati ANED
MEMORIE DI VITA E DI INFERNO

foto copertina libroParide Quadrozzi
UNA VITA SPESA BENE

Biografia di Giulio Alonzi il soldato, il partigiano, il giornalista.
Tenente colonnello dell’esercito durante la prima guerra mondiale, coerente antifascista da sempre, luogotenente di Ferruccio Parri e comandante regionale delle brigate di Giustizia e Libertà. Nella sua biografia si fa più volte cenno al ruolo e al supporto ricevuto dalla famiglia Battistella di Bovisio Masciago, e ai contati con il partigiano Loris nome di battaglia di Enrico Chilò

foto copertina libroRoberto Neri
MARCIA VERSO LA DITTATURA
Cronaca quotidiana dell'avvento del fascismo
(16 Aprile - 31 Ottobre 1922)


Le violenze quotidiane che accompagnarono l'anno che portò all'affermazione del partito fascista in Italia. Tra le prevaricazioni, gli omicidi, le devastazioni, compare anche il nostro comune con la devastazione della sede del partito socialista.